La liturgia chiama tutti i battezzati ad essere Chiesa visibile che, radunata nello Spirito Santo, insieme con Cristo suo Signore e Maestro, glorifica, loda, incontra Dio e gli uomini ne raccolgono i frutti della santificazione.
La liturgia nel suo insieme è memoria e preghiera, annuncio e profezia, in essa passato, presente e futuro si sintetizzano in un’unica dimensione temporale “l’oggi della salvezza”.
Nasce dalla fede frutto dell’annuncio evangelico e della catechesi, dà compimento alla evangelizzazione e anima il servizio di missione e carità.
L’incontro con Dio avviene per mezzo di un linguaggio fatto di parole e gesti, segni e simboli, preghiera e canto, attraverso l’esperienza dei sacramenti e dell’anno liturgico.
I sacramenti istituiti da Cristo e affidati alla Chiesa sono segni visibili di una realtà invisibile, tappe che accompagnano la crescita del credente, la rafforzano, la illuminano, la sostengono.
L’anno liturgico è un itinerario di fede, di ascolto della Parola, di preghiera: un itinerario di vita, quella stessa di Cristo, capace di trasformare gradualmente la nostra.
L’evento pasquale della morte e risurrezione di Gesù è il cuore dell’anno liturgico i cui tempi sono scanditi dalla domenica perché “Giorno del Signore”, giorno della Risurrezione di Gesù da morte: è il giorno della fede cristiana nella sua totalità.
Nel corso dell’anno liturgico la Chiesa venera con particolare amore Maria, madre di Dio, e i Santi: essi hanno vissuto in pienezza l’insegnamento di Gesù e sono passati con lui nella gloria.
Vivere l’anno liturgico è impegno di ogni battezzato per trasformare la propria vita, rinnovandola e convertendola.
2.1 I Sacramenti
Il Battesimo è il sacramento della fede e viene dato nella fede della Chiesa, corpo di Cristo. È un gesto di salvezza della comunità di Cristo che accoglie i nuovi figli. I genitori, i padrini, la comunità cristiana presente rinnovano la professione di fede e si impegnano ad educarli. La Chiesa, come madre premurosa, alleva questi nuovi figli e li segue nel cammino di iniziazione cristiana. Con il sacramento del Battesimo si entra a far parte della comunità. “Siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo” (1 Cor. 12,13). Per la preparazione pre Battesimale si rinvia al capitolo sulla catechesi. La Confermazione Battesimo e Confermazione sono come la nascita e la crescita, inizio e sviluppo della vita di fede sotto l’azione dello Spirito Santo. Nella Confermazione ognuno dice personalmente il proprio “si” a Cristo e alla Chiesa. È la scelta di vivere da cristiani sostenuti dallo Spirito Santo, secondo la propria vocazione. Per la preparazione al sacramento si rinvia al capitolo sulla catechesi. L’Eucaristia L’Eucaristia è nello stesso tempo e inseparabilmente: • il memoriale della morte e risurrezione di Gesù, cioè la ripresentazione fino alla sua seconda venuta del mistero pasquale, • il sacro banchetto nel quale, comunicando al corpo e sangue di Cristo, il popolo di Dio partecipa al suo sacrificio pasquale, rinnova il nuovo patto tra Dio e gli uomini. stabilito una volta per sempre nel sangue di Cristo, prefigura c anticipa il banchetto finale nel regno del Padre (cfr. S.C. 47). I cristiani, cibandosi del corpo di Cristo nella Santa Comunione, mostrano concretamente l’unità del popolo di Dio. “Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane” (1Cor.10, 17). L’Eucaristia nel Giorno del Signore La domenica emerge come centrale nella vita dei cristiani, perché è il giorno contrassegnato dalla novità dell’evento cristiano: la Pasqua di Gesù, il Cristo. Tutti i Vangeli concordano nell’affermare che Gesù è risorto “il primo giorno dopo il sabato”, “il primo giorno della settimana” (cf. Mc.16,2; Mt. 28,1; Le. 24,21; Gv. 20,1). Le apparizioni del Risorto, accompagnate dal dono dello Spirito, si collocano il primo giorno dopo il sabato (Gv. 20,19; Gv. 20,26). Luca pone l’apparizione ai due discepoli di Emmaus lo “stesso giorno” della risurrezione (Le. 24,13), dunque sempre il primo giorno dopo il sabato. Anche la Pentecoste si situa, secondo Luca, il primo giorno dopo il sabato. La risurrezione, le apparizioni del Risorto, il dono dello Spirito, cioè i tre eventi escatologici fondamentali, sono dunque collocati tutti il primo giorno della settimana. I cristiani di conseguenza hanno assunto il ritmo settimanale ebraico ma, in forza della risurrezione, delle apparizioni del Risorto e della Pentecoste, hanno attribuito un’importanza centrale al giorno dopo il sabato. Inoltre i racconti evangelici delle apparizioni del Cristo risorto parlano spesso di pasti presi da Gesù con i suoi discepoli. Si tratta di evidenti allusioni all’Eucarestia. La prima tradizione cristiana vede la celebrazione domenicale dell’Eucarestia in continuità con questi pasti presi dal Signore, con i suoi discepoli. È il legame con l’evento pasquale nella sua pienezza che caratterizza “il primo giorno della settimana” ad atti salienti della comunità cristiana. Si tratta ora di recuperare il significato teologico, di cui questo giorno è carico, per poterlo vivere con maggiore coscienza. A partire dai testi biblici i Padri della Chiesa hanno dato diversi nomi alla domenica, che indicano la spiritualità cristiana di questo giorno. I nomi della domenica. • Giorno della Risurrezione. È il nome che predomina nella prima Chiesa e nella riflessione dei padri, Il concetto che la vita è creata di nuovo, perché il Cristo è risorto, prevale nel pensiero patristico. • Giorno del Signore. Il giorno del Signore è commentato soprattutto da Ignazio di Antiochia, che raccomanda ai fedeli di “vivere secondo la domenica”, che non è solo anamnesi dell’evento della risurrezione (passato), ma è esperienza attuale della presenza del Risorto in mezzo ai cristiani radunati per l’Eucarestia ed è profezia del giorno futuro, in cui la Signoria del Risorto si estenderà su tutto l’universo. • Giorno del sole. Giustino dice che “Cristo è il vero sole che. alzandosi con la Risurrezione, illumina tutto il mondo”. • Primo giorno. Se all’origine “primo giorno della settimana” era semplicemente il nome del giorno che succedeva al sabato del calendario ebraico, esso si è poi rivestito di un contenuto nuovo e pieno di meraviglie agli occhi dei cristiani in quanto giorno della Risurrezione. • Ottavo giorno. Gregorio di Nazianzo che mediterà a lungo sulla domenica come giorno di apertura al futuro dirà: “È il primo giorno in rapporto a quelli che seguono, è l’ottavo giorno in rapporto a quelli che precedono”. Come vivere il giorno del Signore 1. Giorno dell’assemblea. È il giorno in cui i cristiani si radunano e si riconoscono come ekklesia. 2. Giorno della riconciliazione. È questo un impegno evangelico: “se presenti la tua offerta sull’altare e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia il tuo dono davanti all’altare e va prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono” (Mt. 5,23-24; Me. 11,25). 3. Giorno di condivisione e di carità fraterna. Il giorno del Signore che è epifania del Corpo del Signore, è naturalmente epifania anche della Carità, che è il vincolo che unisce le membra del corpo mistico. 4. Giorno della Parola e dell’Eucarestia. Origene spiega: “La parola di Dio è la manna che il Signore fa cadere dal cielo ogni domenica”. Tertulliano insiste: “Noi cristiani ci raduniamo per leggere le Sacre Scritture e con le parole sante nutriamo la nostra fede, innalziamo la nostra speranza, rinsaldiamo la nostra fiducia”. La “Didascalia Apostolorum” è categorica: “Quale giustificazione potrà presentare a Dio chi non si reca il giorno di domenica in assemblea ad ascoltare la Parola di salvezza e a nutrirsi del cibo divino che dura in eterno?”. Come preparare l’Eucaristia nel giorno del Signore La Celebrazione Eucaristica viene preparata nella settimana che precede la domenica con la scelta: • dei canti secondo la tematica, • dei lettori per la proclamazione della Parola di Dio, • dei segni che comunicano un messaggio pastorale, • di intenzioni particolari per la preghiera dei fedeli, • di modalità per la processione offertoriale commentata. L’animatore liturgico, prima della celebrazione, presenta all’assemblea il tema della domenica con una monizione e prova con i presenti i canti. La Penitenza Il sacramento della Riconciliazione è il punto di arrivo di un cammino di conversione del peccatore. Questo cammino dal peccato alla grazia, dalla rottura alla comunione è espresso da Gesù nella parabola del figliuol prodigo (Le 15, 11-32). Ogni volta che il penitente si accosta al sacramento della Riconciliazione compie i gesti di conversione del figlio che, dopo aver speso tutti i suoi averi nel peccato, si ritrova solo e privo di tutto, si pente e ritorna alla casa del Padre che lo abbraccia, lo perdona e fa festa. La Prima Confessione o Festa del Perdono Viene celebrata, al termine dell’itinerario annuale di preparazione, nell’ultima settimana di maggio. La liturgia prevede vari momenti: – l’accoglienza: – l’iscrizione del nome (vorrebbe idealmente richiamare l’usanza della Chiesa primitiva, nella quale all’inizio del cammino di preparazione ai sacramenti veniva ufficialmente iscritto il nome dei catecumeni nell’apposito libro. Qui si vuole evidenziare l’adesione di chi si prepara a vivere solennemente la riconciliazione); – il segno di croce al fonte battesimale (l’acqua battesimale richiama anzitutto il primo sacramento ricevuto dai ragazzi, il Battesimo, e la dimensione purificatrice di tale sacramento): – la proclamazione della Parola di Dio; – l’esame di coscienza; – la confessione individuale; – la scrittura del post-it (è un modo semplice per “visualizzare” uno o più peccati, che i ragazzi mettono a fuoco come mancanza più significativa. Questi peccati vengono attaccati a una croce nuda che richiama il suo valore redentivo e il carico di peccati che Cristo ha portato per noi. Al termine della Confessione i biglietti vengono bruciati, volendo esprimere con questo gesto il valore purificatorio della grazia: il fuoco è segno dell’eliminazione totale del peccato); – il ringraziamento spontaneo o preparato durante la catechesi; – la recita del Padre Nostro (attorno all’altare, tenendosi tutti per mano con il Celebrante); – la benedizione finale. La Confessione Viene celebrata ogni giorno almeno un’ora prima della S. Messa. È sempre disponibile un sussidio per l’esame di coscienza che si articola in tre punti: amore verso Dio, amore verso il prossimo, amore verso le cose. Nei tempi forti vengono celebrate liturgie penitenziali comunitarie. L’Unzione “Con la sacra Unzione degli Infermi e con la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché rechi loro sollievo e li salvi, anzi li esorta ad unirsi spontaneamente alla passione e morte di Cristo, per contribuire così al bene del popolo di Dio” (dal Rituale). Nella nostra Parrocchia viene celebrata oltre che singolarmente, secondo le necessità, anche in forma comunitaria, l’11 febbraio di ogni anno, memoria della Madonna di Lourdes e Giornata Mondiale del Malato, con un invito personale recapitato a tutti i fedeli della Parrocchia che hanno raggiunto i 70 anni di età. Il Matrimonio Il Matrimonio sacramento: – è una chiamata di Dio a vivere l’amore umano imitando l’amore di Cristo; – è la risposta ad una vocazione di Dio che chiama i coniugi ad entrare nel suo progetto: rinnovare il mondo e portare tutti gli esseri umani alla salvezza, facendo entrare il dinamismo dell’amore nel cuore degli uomini; – non è un sì detto una volta per tutte; – è l’impegno dei coniugi; – è una forza che viene dall’alto per crescere nell’amore. Lo Spinto Santo nel matrimonio dona all’uomo e alla donna un cuore nuovo e l’amore umano viene trasfigurato ed elevato. La vita coniugale, attraverso il dono del sacramento deve aprirsi all’accoglienza di Dio, del prossimo e della vita. Nella celebrazione del sacramento, attraverso dei segni, cerca di coinvolgere la necessità di questa triplice apertura. Nella preparazione della liturgia, poi, si cerca di coinvolgere quanto più possibile la coppia dei futuri sposi. Si consiglia loro: – di adoperarsi affinché il matrimonio in chiesa sia autentica celebrazione e preghiera, – di preparare il rito con il sacerdote celebrante scegliendo le letture, formulando le intenzioni della preghiera dei fedeli, leggendo loro stessi o affidando la proclamazione della Parola a chi può farlo in modo dignitoso, – di preparare eventualmente una processione offertoriale ed un libretto per la celebrazione, – di procurare un organista per una proposta di musica religiosa e un fotografo che non disturbi la celebrazione, – di preoccuparsi perché l’addobbo con i fiori sia accurato ma sobrio, – di avere attenzione perché la sacralità del momento liturgico sia rispettata insieme alla religiosità del luogo. Sprecare è contro la povertà e la parsimonia ed è un’ingiustizia nei confronti dei poveri. A tal fine si consiglia di evitare gli sprechi nei festeggiamenti e di aiutare con l’equivalente persone che vivono nell’indigenza. In particolare, si propone l’aiuto a una missione specifica (adozione a distanza, bomboniere solidali…).
2.2 La commissione per la liturgia
La commissione per la liturgia, composta da uomini e donne diversificati per età e cultura, rappresentanti delle varie realtà parrocchiali, di animatori liturgici, coordinatori dei cori e dei gruppi di preghiera, si propone di favorire la partecipazione piena, interna ed esterna, cosciente ed attiva dei fedeli, rendendo le celebrazioni vive, legate alla vita e adeguate al popolo e ai tempi liturgici. Si riunisce con il Parroco una volta al mese per un incontro di formazione (documenti del Magistero, documenti della Chiesa locale, sussidi liturgici ecc.), di programmazione delle attività liturgiche a breve-medio termine e di scambi di esperienze; una volta la settimana, inoltre, si riunisce per preparare la liturgia della domenica successiva e delle eventuali feste prossime a venire (approfondimento della Parola, canti, segni, servizio all’altare ecc.). In questi anni la Commissione ha lavorato per una liturgia efficace, sobria, asciutta, curata nei dettagli, dalle letture ai canti, ai segni. L’attività che la Commissione deve svolgere può essere riepilogata attraverso cinque verbi: studiare, osservare, riflettere, programmare e verificare. La Commissione inoltre si coordina con la Commissione per la Catechesi e la Caritas parrocchiale affinché le celebrazioni liturgiche non siano un momento isolato dell’esperienza cristiana, ma come dice il documento del Concilio Vaticano II “Sacrosanctum Concilium”, fonte e culmine della vita della Chiesa in un cammino di fede e di testimonianza della carità. Referente Antonio Moretti.
2.3 Diaconi, Accoliti e lettori
Per i Diaconi, gli Accoliti e i lettori è previsto un incontro mensile di preghiera e di formazione tenuto dal diacono.
2.4 Ministranti
L’impegno principale del gruppo ministranti è quello di servire il Signore con gioia e con umiltà, nell’ordine e nella semplicità durante tutte le celebrazioni liturgiche. La funzione del coordinatore del gruppo è quella di: – educare alla fede e al servizio; – sviluppare, potenziare i talenti dei ragazzi, educare e guidare, aiutandoli a coordinare e armonizzare le loro capacità, i loro progetti, facendo in modo che il loro cammino sia diretto verso il Signore; – avviarli alla scoperta del mondo della preghiera, alla lettura e all’ascolto della Parola di Dio al fine di poter intraprendere un cammino di fede e di direzione spirituale; – insegnare le tecniche del servizio all’altare aiutandoli a comprendere la grande importanza umana e spirituale di ciò che fanno e della missione che compiono. Il servizio all’altare, infatti, deve essere vissuto come risposta ad una chiamata del Signore. Il gruppo si riunisce, sotto la mia guida, una volta al mese, di norma il primo sabato di ogni mese. I primi incontri sono presieduti dal Parroco, i successivi sono curati dai responsabili. Gli incontri si dividono in due parti: – Nella 1a parte sono trattate tematiche riguardanti le tecniche del servizio, la gestualità, i ruoli, le fasi della celebrazione liturgica, i segni, i simboli nonché i tempi dell’anno liturgico. – Nella 2a parte viene proposto ai ragazzi, divisi per fasce di età, un cammino spirituale che partendo dalle Sacre Scritture tiene conto delle tappe dell’anno liturgico. Non mancano durante l’anno pastorale momenti di fraternità e di festa anche con i genitori. In occasione della Giornata Mondiale di preghiera per le vocazioni (4a domenica di Pasqua) i ragazzi sono invitati ad una riflessione sul mistero della vocazione di speciale consacrazione. Questo tema è continuamente proposto nel corso di tutti gli incontri.
2.5 Le corali
Il canto e la musica svolgono la loro funzione di segni in una maniera tanto significativa quanto più sono uniti all’azione liturgica, secondo tre criteri principali: la bellezza espressiva della preghiera, l’unanime partecipazione dell’assemblea nei momenti previsti e il carattere solenne della celebrazione. Il canto è prima di tutto una preghiera e, come tale, esige un profondo raccoglimento interiore e un umile atteggiamento di fronte a Dio. Questo impegno è concretamente facilitato da una buona preparazione alla liturgia: preparazione interiore, anzitutto, perché il cuore sia disposto alla preghiera; preparazione anche esteriore, in modo che cantori, strumentisti e ogni altro animatore svolgano il loro compito primariamente preoccupati del servizio di lode. La celebrazione dei riti liturgici comporta competenze diverse: accoglienza, animazione del canto corale e di quello dell’assemblea, musica strumentale, lettura, predicazione e testimonianza, azioni rituali e formulazioni di preghiera, presidenza dell’assemblea. La parte più strettamente musicale è affidata, in concreto, a chi anima il canto comune: coristi, direttore del coro, guida dell’assemblea, strumentisti (con il loro duplice compito di accompagnare il canto e di creare uno spazio musicale). Sono attivi i gruppi: – coro della messa festiva delle 10,30, con la partecipazione all’animazione dei bambini del catechismo. Coordinatrice Anna Zupanic – coro della messa festiva delle 12.00, coordinatrice Anna Zupanic – coro della messa pre-festiva delle 19.00, coordinatrice Elena Leone
2.6 Il Maestro d'arte
Il maestro d’arte, è la persona incaricata ad elaborare idee e progetti, proposti dal Consiglio pastorale per i vari eventi (presepe, altare della reposizione, segni liturgici).
2.7 Gruppi di preghiera
Dalla preghiera scaturisce la luce e la forza. Sono attivi: – l’Apostolato della preghiera è una unione di fedeli, i quali, mediante l’offerta quotidiana di sé stessi, si uniscono al sacrificio eucaristico, in cui si attua continuamente l’opera della redenzione, cooperando così alla salvezza del mondo; segue un percorso di formazione spirituale diretto dal parroco in incontri periodici. I coordinatori del Gruppo sono Assuntino Rosalba e Mario Catapane.
– la Divina Misericordia, Gesù Misericordioso apparve a Santa Faustina Kowalska il 22 febbraio 1931 per affidarle il suo messaggio per la salvezza delle anime, invitando alla preghiera tutti i credenti, proprio nell’ora della sua morte sul Golgota, ossia le tre di pomeriggio.Ogni 22 del mese alle ore 9:00 e 18:30 ci si riunisce per la Coroncina della Misericordia e a seguire la S. Messa con la recita dell’atto di fiducia alla Divina Misericordia.
-il Rinnovamento nello Spirito è un’Associazione privata di fedeli il cui Statuto è stato approvato dal Consiglio Permanente della CEI nel gennaio del 1996, diffusa in oltre 200 Paesi. Partendo dalla piena presa di coscienza dell’amore di Dio, che provoca un cambiamento di vita, si arriva alla riscoperta della propria identità cristiana e all’esperienza mistica dell’incontro con Gesù Salvatore; il gruppo si riunisce in Adorazione Eucaristica con cadenza settimanale, cura il canto e la comunione interna tra i membri.I coordinatori del gruppo sono Antonio Moretti e Rosaria Rauccio.
Particolare formula di preghiera comunitaria è l’Adorazione Eucaristica.Letture e silenzio si alternano per favorire l’incontro con Gesù.L’adorazione viene proposta nei seguenti momenti:– ogni primo venerdì del mese un’ora prima della Santa Messa Vespertina;– il 22 di ogni mese alle ore 15.00 in occasione della giornata mensile della Divina Misericordia;– ogni giovedì alle ore 21:00